Femminicidio è un neologismo ed è una brutta parola: significa la distruzione fisica, psicologica, economica, istituzionale della donna in quanto tale.
Wikipedia scrive che «avviene per fattori esclusivamente culturali: il considerare la donna una res propria può far sentire l’aguzzino legittimato a decidere sulla sua vita».
La parola Femminicidio è stata coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli Stati Uniti, dove dal 1993 ad oggi sono state 413 donne sono state uccise e 600 sono scomparse.
In Italia il fenomeno è drammaticamente in crescita e a sentire la coordinatrice della Commissione Pari opportunità del Consiglio Forense Susanna Pisano solo il 6 per cento delle donne italiane denuncia la violenza subita. «La nostra è una piaga silenziosa e nascosta»
E Rashida Manjoo, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, parla di femminicidio in Italia quando denuncia che «È la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni».
Nella stragrande maggioranza dei casi gli assassini sono all’interno della famiglia, mariti (36 per cento), partner (18), parenti (13), ex (9), persino figli (11). Come se non bastasse, poi, «i dati sono sottostimati perché non tengono conto delle donne scomparse, dei ritrovamenti di donne senza nome o di tutti quei casi non ancora risolti a livello personale»
Tratto da: Informare per Resistere
Cosa puoi fare?
Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà.Ho appena letto e firmato la petizione online:
Io voglio che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla.
MAI PIU' COMPLICI
Io personalmente concordo con questa petizione e penso che anche tu potrai essere d’accordo.
Firma la petizione e divulgala fra i tuoi contatti.
Grazie
Nessun commento:
Posta un commento